
Agricoltura biologica
La lavorazione della terra e la conseguente raccolta dei suoi frutti, ha da sempre rappresentato uno dei mezzi di sostentamento dell’uomo, che nel corso dei secoli ha imparato, rispettando i cicli di vita naturali, a coltivarla nel modo migliore per trarne il massimo del profitto.
Negli ultimi anni si sta sviluppando sempre più un modello di coltivazione naturale e più equilibrato, ovvero una agricoltura bio, che riesce a coniugare perfettamente la produttività e la salvaguardia dell’ambiente,.
Si evitano rigorosamente l’uso indiscriminato di pesticidi, al fine di ottenere dei prodotti gustosi, ricchi di nutrienti, più sani possibili e soprattutto senza residui tossici.
Il lavoro delle pericolose sostanze chimiche è stato affidato agli insetti utili, veri antagonisti dei parassiti, che affliggono le coltivazioni, mentre per la concimazione si utilizza il compost, derivato da scarti agricoli vegetali o il letame, sostanze del tutto organiche, biodegradabili e niente affatto inquinanti.
Naturalmente sono esclusi anche gli OGM, ovvero gli organismi geneticamente modificati e si da maggior preferenza a tutte quelle specie di piante autoctone, che riescono maggiormente a resistere all’attacco dei parassiti ed alle malattie.
La rotazione delle culture da un anno all’altro, punta a preservare e migliorare la qualità del terreno, impedendo l’impoverimento di specifiche sostanze, in questo modo si migliora anche la fertilità.